Nella Fermi, la figlia di Enrico: «Mio padre è stato un grandissimo fisico», ricorda, «ma come falegname era un fallimento completo». «Da piccola mi è mancato, era sempre occupatissimo e neanche mamma sapeva a cosa stesse lavorando». «Mi sembrò meraviglioso che mio padre, col suo lavoro, fosse riuscito a far finire la guerra: solo molto tempo dopo compresi...». «Papà pensava che sarebbe stata sganciata su un’isola deserta, a scopo intimidatorio: rimase molto colpito quando seppe di Hiroshima e di Nagasaki, e poi non amava parlarne»
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Nel 1953 il caso delle "spie atomiche" Rosenberg, mandate tra mille polemiche sulla sedia elettrica, commosse il mondo: qui lo rievoca il figlio Michael. «Io e mio fratello Robert ritrovammo la serenità», dice, «solo quando fummo adottati dai coniugi Meeropol». «Fu drammatico dover dire alla mia fidanzata chi ero, ma da allora non ho più difficoltà a presentarmi come il figlio di Julius e Ethel Rosenberg»
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Il figlio del feldmaresciallo Bernard Law Montgomery, visconte di Alamein, ricorda la sua infanzia come un continuo trasferimento da una stazione militare all’altra. «Ero sempre affidato a un governante», dice David Montgomery. «Il collegio dai sette anni in poi mi ha aiutato a sviluppare uno spirito indipendente: sono stato l’unico che abbia osato ribellarsi a mio padre».
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